«PARVE CHE SIRIO…RIMEMBRASSE UNA FLORIDA PRIMAVERA«
L’iniziativa di raccogliere tutti gli scritti «romani» di Jean Lionnet scaturisce dall’intento di offrire un concreto omaggio a vent’anni dalla scomparsa dell’illustre studioso. Il libro testimonia, infatti, la multiforme filigrana che sottende la pluralità degli approcci e degli interessi di ricerca che emergono con rara sapienza dai saggi di Lionnet, raggruppandoli in sei grandi sezioni: 1) la Cappella Pontificia nel Seicento; 2) il mecenatismo musicale delle grandi famiglie (i Borghese e i Chigi); 3) le istituzioni musicali romane; 4) la condizione sociale ed intellettuale del musicista a Roma; 5) la musica come fonte storica; 6) i regards croisés tra Italia e Francia. Dalla lettura di questi lavori emerge come Lionnet fosse il miglior conoscitore della musica barocca nella Roma papale.
IL CIELO SOPRA LA MUSICA. 1945 Anton Webern a Dresda. Un Requiem per l’Europa
Tra le macerie delle città tedesche, nell’aprile del 1945, un quartetto d’archi porta la musica di Schubert, La morte e la fanciulla, nei luoghi che hanno visto l’orrore dell’Olocausto, tra le rovine sventrate della Germania. Lo formano quattro giovani accomunati dall'aver studiato con allievi e amici di Anton Weber: il compositore di cristalli sonori alle soglie del silenzio, spettri di un mondo il cui collasso è presentito nel canto negato, impossibile redenzione di bellezza. Webern ha scritto molta musica piena di lirismo romantico, per poi dover ammettere la morte dell’Europa, stele nera di pause e frammenti brevissimi sottratti al nonsenso della storia. Insieme a Schubert, ora il Quartetto “Anton Webern” porta ai sopravvissuti dei bombardamenti e i testimoni della follia razziale l’ultima musica scritta dal compositore prima della sua rinuncia al bello in nome del vero: una pagina terminale non solo per la Germania, ma per l’intera Europa. Dai racconti e gli incontri dei quattro ragazzi, e dei loro maestri, emerge lentamente la figura di Webern, quei suoi ultimi anni di vita all’insegna di una contemplazione sempre più straniata, clastica, dell’Umanesimo agonizzante; fino alla sua morte poche settimane dopo la fine della guerra, per l’errore di un soldato delle forze di occupazione, o forse per la disperazione di dover sopravvivere al “mondo di ieri”, dove ogni artista era profeta di un mondo ideale. Infine, le due vicende parallele si incontrano nel segno dell’Europa postbellica sopravvissuta a se stessa: il “regno della quantità”, la reificazione dell’umana coscienza.
QUALCOSA DA DIRE… sull’amore e non solo
Le protagoniste del libro mettono in campo dubbi, domande, riflessioni sul potere costitui- to che sfidano per costituirsi come soggetti do- tati di pensiero e di forte volontà. Volgendo lo sguardo su se stesse e sul mondo dialogano con l’Altro mettendo a nudo ambivalenze, contrad- dizioni e frustrazioni. Ogni voce fa da eco alle altre, e tutte insieme creano una musica mute- vole come mutevoli sono gli umori delle donne. Per superare le passioni tristi cercano una via d’uscita seguendo la legge del desiderio che è flusso di energia inarrestabile. Il desiderio di li- bertà è gioia, anche se la gioia senza macchia e senza limiti porta spesso all’autodistruzione.
OPERA OMNIA Vol. 1
IL BUIO NELL’OSCURITÀ
Anni '60, in un sud di matriarcato antico e di ottusa supremazia maschile. Vittorio è un bambino fragile e taciturno, costantemente vegliato dalla sorellina Chiara di due anni più piccola. Il padre, funzionario delle poste, è un uomo del tutto privo di slanci affettivi verso i figli e verso la giovane moglie, che sottopone a continue violenze psicologiche e anche fisiche. Un mondo freddo e anaffettivo accoglie i due ragazzi fino alla ribellione materna che sovverte gli equilibri familiari e mina la stabilità psichica di Vittorio. La vita adulta dei due fratelli sarà divisa e ricongiunta, ma sarà sempre una dolorosa ricerca della felicità, e quando questa sembrerà prossima e anche possibile, gli eventi ancora una volta giocheranno a dadi con le loro esistenze. Un romanzo struggente, una lente puntata sulle conseguenze devastanti della mancanza di amore all’interno delle famiglie.
FAVOLETTE
Queste fiabe sono nate proprio dal sorriso semplice e profondo dell’autrice che con un tratto magico dipinge le sue storie con un linguaggio espressivo utile a far crescere i bambini attraverso l’ascolto del loro mondo interiore. Nel leggere le favolette ogni bambino potrà “cullarsi” sentendo il battito delle proprie emozioni e tuffandosi in mondi immaginari in cui si fondono magia, meraviglia e passione. L’autrice, un’abile pittrice dell’immaginazione, crea con le sue vicende e i suoi personaggi mondi fantastici raccontati con disarmante semplicità e totale libertà di espressione, quella pura e genuina. Ogni storia è straordinaria, è un mondo a sé, dove ogni cosa ha un senso perfetto nella geniale logica di scrittura e dove nulla è superfluo.
VENTO NEL VENTO. Dieci anni di Lucio e Giulio
Ogni generazione pensa che gli anni di passaggio dalla propria adolescenza all’età adulta siano stati i più belli di sempre, ma chi ha vissuto quelli in cui si è passati dai Beatles a Lucio Battisti, con il contorno di minigonne, capelli lunghi e liberazione sessuale può dirlo con maggiore convinzione. Le canzoni di Battisti e Mogol sono state la colonna sonora della nostra vita, anche quando poi magari cercavamo altra musica, e ancora oggi, quando sono passati venti anni dalla scomparsa del musicista e quasi quaranta dal loro ultimo disco insieme, quelle armonie e quelle parole restano fondamentali modelli di riferimento. Il racconto di un decennio tumultuoso, in cui il mondo intero subiva una profonda trasformazione, e della parallela evoluzione nel rapporto fra due artisti insieme geniali e riservati, svela quanto si nascondeva tra la semplicità soltanto apparente delle melodie di Lucio e dei versi di Giulio. Ricordi perduti, rimasti annodati per sempre a un pugno di note e di parole che accarezzano e graffiano dove il nostro cuore è più sottile …
L’ESSERE MUSICALE
Il volume propone una riflessione corale sulle tematiche di grande attualità, anche nel campo dell’insegnamento/apprendimento musicale, dello sviluppo delle competenze secondo il quadro di riferimento europeo e dell’inclusione di studenti con disturbi generalizzati e specifici dello sviluppo, con difficoltà di apprendimento e disagi del comportamento (BES e DSA) o con disabilità, insieme a proposte di progettazione didattica disciplinare. Le Raccomandazioni del Parlamento Europeo per il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF – European Qualification Framework 2006 e 2008) impongono nuove modalità d’insegnamento e indicano la strada dell’innovazione metodologica per favorire apprendimenti contestualizzati nell’esperienza reale che attivino abilità , conoscenze, capacità e attitudini personali. In parallelo, il riconoscimento del diritto allo studio di ogni persona sancito dalla Costituzione Italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU comporta l’assunzione dell’ottica inclusiva in ogni ambito dell’insegnamento, la diffusione delle tecniche didattiche della contemporaneità e la realizzazione di buone pratiche per una formazione e istruzione sempre più “accessibile”. Nei vari ambiti disciplinari e nei diversi livelli della formazione musicale - dalla scuola di base al conservatorio - l’idea di sviluppare competenze valorizzando attitudini, favorendo apprendimenti di tipo informale, predisponendo contesti di apprendimento aperti alla sperimentazione e all’innovazione si coniuga con il dovere di ogni docente di accogliere e sostenere le differenze.
IL SUONO E IL RESPIRO. WILHELM FURTWÄNGLER: UNA BIOGRAFIA INTELLETTUALE
A più di mezzo secolo dalla morte, la vicenda artistica ed umana di Wilhelm Furtwängler fornisce sempre più lo spunto a saggi, romanzi, film e opere teatrali. Icona di una Tradizione sommersa dalla crisi novecentesca; testimone della rovina dell’Europa, che la sua coscienza di artista attraversò con un’intensità disperata e tuttora irripetibile; difensore dell’Umanesimo anche nella pervicace sua ostinazione a continuare a dirigere nella Germania violentata dalla follia nazista, Furtwängler riassume in sé il meglio di quanto abbiamo perduto, e la speranza che una rivoluzione ideologica venga a riprendere le fila della civiltà occidentale. Questo libro, più che una biografia, è il tentativo di descrivere la visione del mondo, la battaglia per la verità e la bellezza di un Maestro che, nel mentre se ne mitizzava la lezione artistica, fu perseguitato per la scomoda intransigenza del suo pensiero. La storia di Furtwängler è anche la storia di un’Europa ancora unita nel segno della cultura, e dove le arti edificavano i presupposti dell’uomo nuovo, libero di perseguire l’utopia dei propri ideali.
IL FASCINO FATALE DI SEMELE tra letteratura e musica
La storia di Semele - una donna bella, innamorata e ambiziosa, che si insinua nei gangli del potere e aspira al riconoscimento di un privilegio - attraversa il tempo e lo spazio e, come già in Ovidio, che la racconta nel terzo libro delle Metamorfosi, può essere variamente interpretata: è una vicenda d'amore tragica, che sconfina nella commedia con il suo lieto fine, ma può prestarsi anche a una lettura sociale e politica; si tratta di una vicenda complessa, costruita intorno a un personaggio femminile che dalla letteratura assurge al ruolo di primadonna del teatro musicale inglese del diciottesimo secolo. Alla sfortunata amante di Giove, infatti, Handel dedica un'opera straordinaria, la cui storia merita di essere raccontata. Insieme con il librettista Congreve, profondo conoscitore della letteratura classica, Handel rilegge la vicenda mitica ovidiana e offre un insuperabile esempio d'arte, che - come accade non di rado - fu incompreso al tempo della prima performance e ha dovuto attendere qualche secolo per la completa riabilitazione. Rappresentata per la prima volta il 10 febbraio 1744, al Covent Garden di Londra, la Semele di Handel ha un fascino che deriva anche dai tratti stilistici incerti, perché - presentata dal musicista 'after the Manner of an Oratorio' - 'tradisce' clamorosamente l'assetto formale di oratorio, per assumere le inconfondibili caratteristiche di un'opera.
IL POEMA DEL PIEDE
VIE D’USCITA Salvarsi con i Led Zeppelin, Bach e Nilla Pizzi
Marianna, operaia alla Manifattura dei Tabacchi, Sara, adolescente sulle cui giovani spalle si abbatte un dolore troppo grande, Davide, giovane promessa del rock cresciuto tra le acciaierie di Taranto: sono solo alcuni dei personaggi che compongono l’esercito degli uomini e delle donne di cui mai sentiremo parlare, ma che pure esistono, fremono di vita, sembrano non avere vie d’uscita e che invece meravigliosamente reagiscono. È grazie alla musica che essi trovano “la salvezza”. Qualsiasi tipo di musica. Ma la musica è solo uno strumento: la sinfonia più sublime, l’arte eccelsa, sta tutta nella loro determinazione, nel gesto quotidiano, rituale e guerresco, del rimboccarsi le maniche. Nei pugni stretti. Nelle teste alte. Il loro slancio vitale, la loro vocazione a vivere con coraggio, fa di loro degli eroi.