LA CHITARRA MONODICA …A NATALE
DETTATI MELODICI MODERNI
VARIAZIONI IN THREE CAMPS
TRE SONATE E UNA TOCCATA
Questa edizione delle “Tre sonate e una toccata per il Cimbalo” di Niccolò Piccinni, è la prima edizione critica moderna. L’edizione originale fu data alla stampa dallo stesso autore (Editore Denis-Parigi) nel 1775 quando Piccinni era da poco arrivato a Parigi e queste sonate furono un ottimo biglietto da visita per entrare nella società aristocratica parigina dove egli prestò la sua opera come clavicembalista, maestro di canto e maestro di cembalo. Piccini è uno dei più notevoli assimilatori del Settecento europeo e ricollocare queste Sonate nella loro esatta prospettiva diventa, allora, un modo per fare i conti con certi rami della nostra tradizione musicale.
OCEANO
PIANO PARADISO
Colsi l’occasione di comporre piccoli pezzi, perché tra i miei alunni oltre ai bambini, c’erano molti adulti desiderosi di iniziare lo studio del pianoforte. Volevo scrivere per loro alcuni brani che fondessero lo stile classico con il jazz e con la musica leggera, così come ho sempre amato fare nei miei dischi. Ritenevo fosse un buon modo per farli avvicinare con semplicità e facilità di esecuzione, ad armonie moderne e ritmi sincopati. Tecnicamente questi brani si possono affrontare dopo il primo anno preparatorio quando l’alunno ha già ottenuto un po’ di agilità nelle dita e una buona lettura. I brani sono ordinati secondo un percorso progressivo teso a sviluppare il senso del ritmo e ad allargare l’apertura della mano.
Panni al sole
Una vaschetta di panni puliti e profumati. E due mani che, diligentemente, li scelgono uno ad uno e li appendono ai fili, seguendo quasi uno spartito che è nella mente e sistemandoli secondo un pentagramma preciso di colori, forme, armonie. C’è qualcosa in quei gesti lenti, rituali, ordinati, che è strettamente legato alle riflessioni e ai moti dell’animo. E i panni diventano note che disegnano e cantano pensieri, passioni, gioie, tristezze. Diventano versi. E mentre la scelta della disposizione è della mente e del cuore, il vento della vita interviene, benefico o violento, e imprime la sua danza ai capi stesi, nella lotta eterna tra la volontà di chi vive e la volontà del destino. Questo raccontano i versi di Concetta Antonelli, poesie sparse di tutta una vita, che l’autrice ha deciso di raccogliere, rielaborare, stendere al sole, offrendo se stessa e i suoi pensieri alla danza del vento e al lettore.
SUITES DI FINE ANNO
Serate di capodanno, situazioni stravaganti e bizzarre, svolgimenti stralunati al di sotto di riflettori sfavillanti. Ma dietro la cortina patinata dell’atmosfera festosa, prendono corpo le inquietudini, le riflessioni, gli stati d’animo altalenanti, le sfumature psicologiche di chi vive quelle vicende, svelandone l’universo intimo dei pensieri. Storie che si snodano come movimenti di una suite, via via più incalzanti, scandite al ritmo della musica che costantemente le accompagna. L’autore utilizza la scrittura come se fosse un fraseggio musicale, gli stessi paragrafi hanno richiami evidenti, Preludio, Allemanda (Andante), Capriccio (Allegro), Sarabanda (Scherzo), Quarto movimento: Finale. Le descrizioni di Suites di fine anno alternano situazioni di apparente trivialità a tirate fughe psichedeliche; sono omogenee nella forma, ma progressivamente sfociano in un vertiginoso flusso verbale; sempre fluttuando tra poesia e ritornelli ripetitivi, leitmotiv ricorrenti dei quali alla fine ci si libera, spezzando l’incantesimo.II CLASSIFICATO AL CONCORSO LETTERARIO EUROPEO “PREMIO WILDE” 2020
SENTINELLA DEL GIORNO
Sebastiano perde il padre, colpito da ictus: la morte ideale per un uomo che non ha mai avuto il coraggio di morire. La figura del padre ha dominato l’infanzia di Sebastiano. La soffitta in cui veniva rinchiuso occupa un posto importante nei suoi incubi notturni. È lì che ha imparato ad osservare le prospettive: i riflessi del sole attraverso il lucernario. Storico dell’arte, esperto di Rembrandt e Caravaggio, viene assunto all’Istituto d’Arte di Eliopoli: cittadina del Sud dove Ario II e i suoi Esseni hanno creato, in età prerinascimentale, una sorta di contro-Sacro Romano Impero. La città è impregnata di atmosfera pagana: riti e cerimoniali ipnotici per un uomo come Sebastiano, cresciuto all’ombra di un’ipersensibilità così violenta da costringerlo alla solitudine. Ad Eliopoli, conosce Matteo ed Irene: i suoi allievi più brillanti. Matteo, in particolare, col suo fascino muove e guida chi gli sta intorno come su di un’immaginaria scacchiera. Sebastiano ha imparato a giocare a scacchi da piccolo. Glielo ha insegnato il signor Ammirati; chiuso, nella casa dirimpetto, in un’eterna, immutabile vecchiezza. Gli scacchi sono diventati, per il piccolo Sebastiano, un’allegoria della sua ansia di libertà dal padre.
LA MEMORIA DEL VENTO
La storia dellAlbania attraverso le oltre 100 foto di Luca Turi, storico fotoreporter barese: dal regime alla grande fuga, dall’isolamento imposto dall’oppressione comunista al miraggio dell’occidente più vicino spuntato all’improvviso sull’orizzonte dell’Adriatico; e poi, ancora, dalla crisi economica e sociale innescata dal crac delle finanziarie truffa, alla lenta ma costante risalita accompagnata da un sogno europeo che potrebbe diventare realtà.