SHAKESPEARE ÆNIGMA la Prima Incarnazione di John Florio
1571. John Florio, giovane letterato italiano in fuga dall’Inquisizione, si rifugia in Inghilterra dove spera di sbarcare il lunario come precettore. A Londra, per John inizia una scalata sociale che lo condurrà dai lavori più umili fino alla Corte della regina Elisabetta. I suoi incontri con i più alti ingegni dell’epoca, da Giordano Bruno a Christopher Marlowe, da John Dee a Mary Sidney, e un paio di scontri con Miguel De Cervantes, segneranno profondamente la sua esistenza. Ma sarà lo sciagurato patto “cyranesco” con William Shakespeare a cancellare John Florio dalla Storia, dando vita alla più grande truffa letteraria degli ultimi quattro secoli. Similmente a come accade oggi tra i creators delle serie TV, nella Londra Elisabettiana gli autori teatrali lottavano per il successo, sperando di essere ammessi ad un’Aristocrazia dove occultismo ed esoterismo erano all’ordine del giorno quanto i duelli all’arma bianca. La Prima Incarnazione di John Florio si dipana fra il giallo storico, il romanzo di formazione, e il thriller soprannaturale, rispondendo in modo argomentato ad una domanda scomoda: per quale motivo il massimo drammaturgo di tutti i tempi nascose la propria identità letteraria e scelse di non esistere?
LE STORIE SDRUCCIOLE
Queste storie sono divise in tre gruppi, ad ogni gruppo fa capo una figura geometrica. Ogni storia è stata scritta usando la corrispettiva figura geometrica come schema formale. Le figure sono anche un rimando simbolico ai tre temi trattati, in alcune delle realtà che questi possono assumere. L’ “Io” è il cerchio, la “morte” è il triangolo e l’ “amore”, unica figura tridimensionale posta al centro tra le due, è il cono.
SUITES DI FINE ANNO
Serate di capodanno, situazioni stravaganti e bizzarre, svolgimenti stralunati al di sotto di riflettori sfavillanti. Ma dietro la cortina patinata dell’atmosfera festosa, prendono corpo le inquietudini, le riflessioni, gli stati d’animo altalenanti, le sfumature psicologiche di chi vive quelle vicende, svelandone l’universo intimo dei pensieri. Storie che si snodano come movimenti di una suite, via via più incalzanti, scandite al ritmo della musica che costantemente le accompagna. L’autore utilizza la scrittura come se fosse un fraseggio musicale, gli stessi paragrafi hanno richiami evidenti, Preludio, Allemanda (Andante), Capriccio (Allegro), Sarabanda (Scherzo), Quarto movimento: Finale. Le descrizioni di Suites di fine anno alternano situazioni di apparente trivialità a tirate fughe psichedeliche; sono omogenee nella forma, ma progressivamente sfociano in un vertiginoso flusso verbale; sempre fluttuando tra poesia e ritornelli ripetitivi, leitmotiv ricorrenti dei quali alla fine ci si libera, spezzando l’incantesimo.II CLASSIFICATO AL CONCORSO LETTERARIO EUROPEO “PREMIO WILDE” 2020
LA LIMONAIA DI BOBOLI
La transumanza era un viaggio tra colline morbide e dolci, tra calanchi scolpiti dal vento e dalle acque e nuvole che corrono e si rincorrono senza meta alcuna e cespugli e alberi disseminati qua e là senza uno schema preciso che nei giorni di solleone erano unico riparo per pastori e animali. E poi c’erano i colori che dall’alba alle notti stellate riempivano gli occhi e facevano vibrare l’anima. Cromie che si muovevano in punta di piedi, un passo alla volta. Poi ogni viaggio portava “in bisaccia” una serie di storie che ogni buon pastore ama raccontare con pacatezza al ritorno a casa. Insomma un elogio alla lentezza. E sono testimonianza e sono messaggio a non mollare e sono vita. Senza retro pensiero alcuno.
KALENDIARIO
Graffi e graffiti hanno una peculiarità in comune: sono segni che incidono, anche se in modo molto diverso. Questi dodici racconti, pagine di diario in un anno di vita di altrettante donne, recano in sé i segni incisi dall’esistenza, leggeri o profondi, dolorosi o felici, nostalgici o proiettati nel futuro. Nello scorrere i giorni di queste figure femminili, la penna dell’autrice è sempre empatica e umanamente partecipe con affetto, ironia e condivisione, quasi un invito a ritrovare un po’ di sé in ciascuna di queste donne.
LA FELICITÀ COME DIRITTO
Se con "Il Diritto di Scegliere" Lucrezia aveva segnato una tappa fondamentale nel percorso delle donne verso l'autodeterminazione, ora, dopo il gesto clamoroso, si interroga se può rivendicare il diritto alla felicità. La sua audacia mette in discussione non solo il suo destino, ma anche l'intera società che la circonda. D'altra parte c'è Michele, superstite di un tragico episodio di guerra dimenticato dalla Storia per oltre 50 anni. La sua esistenza è stata un'ombra silenziosa, ma, ora, in questo romanzo corale, ha l'opportunità di aspirare alla pienezza dei sentimenti. Michele è un personaggio che incarna la resilienza e il desiderio di riscatto. L'autrice, reduce dal successo del suo libro d'esordio, dimostra ancora una volta la maestria nel ritrarre con profondità i personaggi che gravitano intorno ai protagonisti le cui vicende personali si intrecciano con il contesto storico-sociale in una lettura coinvolgente e appassionante.
LA GUERRA DI GILDA
PENSEL
Pensel non è un romanzo storico propriamente inteso né un trattato di storiografia. È un romanzo multitemporale che riammaglia il passato remoto del periodo napoleonico, al passato prossimo degli attentati di Parigi del novembre 2015. Personaggi fittizi si intrecciano a personaggi realmente esistiti attraverso il rispetto di fatti documentati dalla Storia. Un romanzo polifonico che si esprime attraverso il pensiero, le azioni e i numerosi dialoghi di tutti i personaggi. Scelta chirurgica dell’Autore così che il lettore, mentre legge e osserva da spettatore le vicende, non possa giudicare quello che accade, ma possa imparare che ogni storia la si deve guardare da ogni punto di vista, esistendo diverse forme di verità possibile. Il continuo gioco tra presente e passato narrativo rende il romanzo un gioco combinatorio capace di far incontrare le storie private con le vicende collettive di un popolo, ricostruendo una storia comune che pone grandi e pesanti domande.
RITRATTO DI FANCIULLA
Torino, 27 aprile 1945. Un convoglio militare tedesco riesce a sfuggire alle formazioni della Resistenza che hanno appena liberato la città e si dirige con un prezioso carico verso la costa ligure, seminando morte e distruzione al suo passaggio. Sulle sue tracce un drappello di giovani partigiani che, pur non riuscendo a bloccarne la fuga, recupera in modo fortunoso una valigia dal contenuto sbalorditivo. Londra, 2006. Sarah Cosworth, nipote di un giornalista ed ex agente delle Special Operations britanniche, rinviene fra gli averi del nonno alcuni documenti provenienti da ambienti nazisti insediati in Sudamerica e un antico disegno a sanguigna di strepitosa bellezza, forse il ritratto di una giovane Isabella d’Este. Kardamyli, Novembre 2006. Patrick Fermor, anziano scrittore inglese molto legato alla famiglia di Sarah, chiede al suo vicino e amico David Faure di incontrare la donna per aiutarla a chiarire il contenuto delle lettere e l’origine del ritratto. Le attività investigative attirano tuttavia l’attenzione di antichi nemici e mettono a rischio la vita della famiglia di David, il quale decide di recarsi in Argentina per chiudere vecchi e nuovi conti, inclusi quelli lasciati in sospeso dal padre partigiano.
IL DIRITTO DI SCEGLIERE
Un romanzo nato per dare voce ad una giovane donna, un granello aggiunto al processo di liberazione femminile da ataviche consuetudini. Il viaggio di Lucrezia non rappresenta soltanto la traversata Italia-Argentina, ma è lo spaccato di un periodo, quello successivo al secondo conflitto mondiale, connotato da grave crisi che tocca la gente umile. Una microstoria che fa da collante con la grande Storia. La sua vicenda infatti si intreccia con quella di tanti migranti, suoi occasionali compagni di viaggio, le cui storie non vanno dimenticate.
LA DISTANZA DEL DUBBIO
Giulio Valentini, manager affermato a capo del personale di una multinazionale dell’elettronica, vive una vita tranquilla a Bari, sua città natale. Un giorno come tanti, riceve una telefonata inaspettata da Francesco Labellarte, suo vecchio amico ai tempi del liceo, che non vede da più di trent’anni. Francesco, misteriosamente partito dopo il primo esame all’università, chiede a Giulio di incontrarsi, poco prima della mezzanotte, in una piazza nel centro della città. Uno sconosciuto li avrebbe visti insieme sul luogo del delitto in un giorno di novembre di trent’anni prima quando, nel corso dei disordini studenteschi degli anni settanta, venne ucciso lo studente Domenico Lioce. Del delitto veniva incriminato il noto militante Giuseppe Diana, il quale si era però sempre dichiarato innocente. Uniti dalla necessità di far luce sulla vicenda, Giulio e Francesco ripercorrono luoghi ed esperienze del loro passato comune, riscoprendo così la profonda complicità che li lega. Le indagini, condotte insieme al vecchio amico, portano Giulio a scoperchiare il passato come un vaso di Pandora che sconvolge la comoda routine scandita da responsabilità familiari, lavoro, passioni. L’universo ordinato di Giulio si sgretola pian piano e, con esso, le certezze che finora l’hanno accompagnato.
CON LE CHIAVI IN TASCA
Bari,1495 David de Ysellos cresce in strada, gioca ai piedi della cattedrale o nella piazza del mercato, sfida a sassate squadre di coetanei, corteggia le ragazze, conosce il suo primo amore. Con tratto leggero e lievi accenti umoristici, l'autore ci fa seguire le vicende di vita di David, intraprendente e ribelle, portandoci gradatamente a condividere con empatia i suoi sentimenti. Ma David capirà presto di essere diverso dai suoi amici di Bari. Il tundo rosso che deve apporre sui vestiti sancisce la sua appartenenza alla comunità ebraica ai cui rigidi precetti egli non si è mai completamente adeguato. Dovrà lottare per una propria identità in un periodo storico costellato di editti sempre più penalizzanti per le comunità giudaiche. Per conquistare autonomia nelle sue scelta di vita, David dovrà affrontare da un lato il Rabbino, simbolo di una comunità arrovellata dal bisogno di auto-conservazione, e dall'altro la progressiva marginalizzazione operata dai dominatori spagnoli. Con questo romanzo, l'autore ricostruisce la vita nella Giudecca di Bari, una Giudecca di cui non vi è più traccia. È scomparsa fra i vicoli di Bari vecchia.