VENTO NEL VENTO. Dieci anni di Lucio e Giulio
Ogni generazione pensa che gli anni di passaggio dalla propria adolescenza all’età adulta siano stati i più belli di sempre, ma chi ha vissuto quelli in cui si è passati dai Beatles a Lucio Battisti, con il contorno di minigonne, capelli lunghi e liberazione sessuale può dirlo con maggiore convinzione. Le canzoni di Battisti e Mogol sono state la colonna sonora della nostra vita, anche quando poi magari cercavamo altra musica, e ancora oggi, quando sono passati venti anni dalla scomparsa del musicista e quasi quaranta dal loro ultimo disco insieme, quelle armonie e quelle parole restano fondamentali modelli di riferimento. Il racconto di un decennio tumultuoso, in cui il mondo intero subiva una profonda trasformazione, e della parallela evoluzione nel rapporto fra due artisti insieme geniali e riservati, svela quanto si nascondeva tra la semplicità soltanto apparente delle melodie di Lucio e dei versi di Giulio. Ricordi perduti, rimasti annodati per sempre a un pugno di note e di parole che accarezzano e graffiano dove il nostro cuore è più sottile …
VIE D’USCITA Salvarsi con i Led Zeppelin, Bach e Nilla Pizzi
Marianna, operaia alla Manifattura dei Tabacchi, Sara, adolescente sulle cui giovani spalle si abbatte un dolore troppo grande, Davide, giovane promessa del rock cresciuto tra le acciaierie di Taranto: sono solo alcuni dei personaggi che compongono l’esercito degli uomini e delle donne di cui mai sentiremo parlare, ma che pure esistono, fremono di vita, sembrano non avere vie d’uscita e che invece meravigliosamente reagiscono. È grazie alla musica che essi trovano “la salvezza”. Qualsiasi tipo di musica. Ma la musica è solo uno strumento: la sinfonia più sublime, l’arte eccelsa, sta tutta nella loro determinazione, nel gesto quotidiano, rituale e guerresco, del rimboccarsi le maniche. Nei pugni stretti. Nelle teste alte. Il loro slancio vitale, la loro vocazione a vivere con coraggio, fa di loro degli eroi.
CANZONI DEL TEMPO
Niente è per sempre e quando lo sai è già tardi. Quando ti accorgi che non c’è più tempo hai dimenticato, e se torni sui tuoi passi, se ripercorri lo stesso fiume, scopri dolorosamente che niente ha più quel sapore, quel profumo, la stessa immagine è mutata irreparabilmente. Vorresti imparare ad amare senza avere paura di perdere. Poi un giorno ti fermerai e ti diranno che il tempo è finito, e allora chiederai ancora un minuto, soltanto un minuto per far ritornare ogni cosa al posto giusto, nella sua casella, dove potresti ritrovarla, ma non hai più nemmeno un secondo, che in fondo servirebbe solo per il rimorso.
MERAVIGLIOSO Vita e amori di Domenico Modugno in 12 canzoni
L’autore si immedesima in un Modugno stanco e malato che ripercorre tutta la sua vita a ritroso chiedendosi se poi è stata veramente così meravigliosa. Ogni fase della sua vita si ispira al titolo di una delle sue canzoni creando una meravigliosa storia nel testo della canzone. “Una dopo l’altra, mentre scrivevo, le parole per raccontare mi apparivano sullo schermo, come fossero state sempre dentro di me, in attesa del loro tempo e in pochi giorni della scorsa estate sono nati questi racconti che parlano di lui, della sua Puglia, della sua musica, della sua vita e, forse, anche della mia.”
IL CANTO DELLA TERRA. Mahler, Freud e l’America: il romanzo degli addii
Alla vigilia dell’annessione nazista, Freud, a Vienna, riceve una lettera del suo allievo Reik, in procinto di scrivere un libro su Gustav Mahler. Tanti anni prima, a Leida, in Olanda, il compositore ha incontrato lo psicoanalista per risolvere una nevrosi incoercibile. Il dialogo tra i due, ora, durante la frenetica corsa della Mitteleuropa verso la dissoluzione, riemerge alla mente di Freud, mentre i suoi passi dentro la capitale asburgica lo conducono verso la Hofoper, antico regno di Mahler, e via via, all’indietro nel tempo, verso il luogo segreto che ha visto la nascita di quella nuova estetica, ambigua nel suo ideale di purezza, proclamata dal compositore lungo le sue visionarie sinfonie. E solo ora, Freud capisce che il declino verso la barbarie è cominciato da quel rifiuto del mondo, e le sue derive nel tempo. La figura di Mahler: dalla sua follia amorosa per Alma fino all’ultimo esilio a New York, diventa, nella mente di Freud minata dalla malattia, una figura di Sosia demoniaco, insieme vittima e carnefice, tra gli spasimi di un Occidente ormai giunto al suo tramonto.
Carlo Gesualdo
Questo libro ripercorre, fedelmente, la storia di un musicista vissuto nella seconda metà del cinquecento (1566-1613), erede di una delle più grandi e ricche famiglie del meridione, i cui giorni vennero, però, avvelenati da un duplice delitto d'onore che fu costretto, per le regole del tempo, a commettere avverso la bellissima moglie, Maria d'Avalos e il di lei amante, duca Fabrizio Carafa, sorpresi, avvinti, nel letto della sua casa. La tragica fine dei due infelici amanti rappresenta il più grande scandalo della società napoletana dell'epoca che, nonostante le evidenti ragioni del Gesualdo, causa lo scostante carattere del musicista, finì col parteggiare per i due fedifraghi. In linea con questa logica saranno anche le rime che Torquato Tasso dedicherà alla vicenda. Nella realtà a cadere, vinta e uccisa dal dolore. vi sarà una terza vittima, il riservato, sensibilissimo Carlo che, nel sopprimere la moglie, distrusse per sempre anche una parte di sé... la sua pace.
IL RICHIAMO DELL’ANGELO Cinque pezzi fantastici sulla follia di Robert Schumann
Una discesa agli inferi dell'anima romantica. Robert Schumann, nel manicomio di Endenich, sta consumando un suicidio pianificato da quanti si sono abbeverati del suo genio. La moglie Clara; il padre di lei, Friedrich Wieck; l’erede spirituale, Johannes Brahms: tutti sono partecipi del silenzioso complotto. Tutti ne attendono l'esito con un orrore misto a sollievo. Nell’isolamento creatogli intorno dal dottor Richarz, Schumann dialoga con i suoi Sosia: Eusebio e Florestano, da sempre compagni al proprio delirio, mentre gli artefici della sua fine tentano di giustificare l'accanimento verso un uomo tanto, troppo amato. Un accanimento forse inconsapevole, e per questo ancora più nefasto. E si accorgono che distruggere il genio, significa poter vivere ancora il tempo presente.