NON ABBIAMO SCELTO DI ESSERE LIBERI
Ritchie e Dave sono i due leader dei Jacksonville Outlaws, una rock band che negli anni Settanta è riuscita a raggiungere il successo. Ma i due vecchi amici col tempo hanno perso la complicità, e nel 1989, anno in cui si svolgono gli eventi narrati, sono due uomini di mezza età che si sono allontanati. Non sanno più niente l’uno dell’altro, ma provano entrambi una forte nostalgia che li confina in una sorta di stasi creativa ed emotiva. La nostalgia di Dave guarda continuamente agli anni d’oro della band, fino al giorno terribile che cambierà la sua vita per sempre. Ritchie, diversamente, si rifugia nella nostalgia di un passato, lontano nel tempo e nello spazio, che non ha mai vissuto, e che forse non è mai esistito. Non abbiamo scelto di essere liberi è un romanzo musicale che si snoda come una canzone, e racconta di stanze d’albergo, passeggiate a cavallo, case vittoriane, navi da guerra, cieli immensi, incontri, chitarre e musica. Ritchie e Dave svolgeranno un percorso di redenzione che li porterà ad affrontare i propri demoni e (forse) a ritrovarsi.
QUALE MUSICA TI PORTA IL VENTO
LA FAMIGLIA MITZUICI
Per quanto la vita sia un dono meraviglioso, vivere risulta difficoltoso quando le proprie capacità suscitano invidie e sospetti negli altri: nella storia umana questo non è mai cambiato, e sin dall’epoca della “caccia alle streghe”, a Villa Mitzuici tutti l’hanno scoperto a proprie spese. In un paesino della Colonia della Baia Massachusetts, tra pregiudizi e ingiustizie, questa insolita storia di una famiglia che sopravvive a cavallo di tre secoli vi porterà verso scenari e tematiche già presenti nel nostro immaginario, in chiave nuova e originale. Maledizioni, legami fraterni, amicizie, amori…e ovviamente anche ostacoli da superare e battaglie da affrontare. Se anche voi deciderete di varcare quel cancello, avrete occasione di conoscere la famiglia più sventurata, simpatica e straordinaria di sempre.
TUTTO D’UN FIATO. Ti scrivo perché
Alle volte, per proteggere l’altro, non ci accorgiamo che lo stiamo stringendo così forte, da non lasciarlo respirare. Invece avrebbe bisogno solo di una boccata d’aria e di un abbraccio, perché capita di perdersi di vista, di perdere la strada principale. A questo servono gli abbracci: a ritrovarsi, a ricomporsi, a completarsi. Nei tempi più bui lasciamo che i sogni siano la nostra unica casa; vediamo tutto nero, ma dentro di noi c’è una voce che implora di venire alla luce. I sogni non sono altro che realtà messa a fuoco e tutti i viventi sognano, per scoprire riscoprendosi.
TI CHIAMERÒ ACQUAMARINA
Quattro ragazze “di carattere” s’incontrano durante gli anni cruciali del liceo, tra sogni, ideali, trasformazioni e passaggi fondamentali. Mara è un “orso” che, alla compagnia di persone insignificanti, preferisce la solitudine. Incontra la saggia e profonda Marta, che risveglierà in lei la positiva consapevolezza delle sue potenzialità.L’estroversa Serena sprona Mara, le presenta i suoi amici, ma ha un lato oscuro… La semplice e solare Caterina si rivela un’amica risoluta. Nuovi amici, designati per gioco con soprannomi, irrompono galvanizzando, con personalità affascinanti ma sfuggenti, la vita delle quattro ragazze. La conclusione degli studi liceali e l’esigenza, per alcuni di essi, di frequentare altrove l’università, accanto ad equivoci e contrattempi, minacciano l’intesa e l’intreccio dei rapporti tra ragazze e ragazzi. Amore e Amicizia, vissuti come sentimenti estremi, assoluti, uniscono e dividono i protagonisti tra gelosie e ripicche, tra il desiderio di aprirsi all’altro ed una ritrosia, un pudore che li porterà a dischiudersi completamente solo quando finalmente si penserà che sia maturo il tempo per svelarsi.
FIORE E PARTIGIANO. Una storia di amore e di guerra
Una bicicletta rossa – movimento, fatica e coraggio – come un sottile, delicato fil rouge attraversa la fase più cruenta della nostra storia e cadenza con ostinata speranza le stagioni tra autunno e primavera del ’44 e del ’45. Una bicicletta rossa e sgangherata è il filo conduttore di questo racconto minimo, dedicato alle nuove generazioni (che forse non amano la Resistenza – come la storia! – perché semplicemente non la conoscono). Una bicicletta rossa e due giovani vite prendono posizione, scelgono da che parte stare e di non chinare la testa. La bellezza del loro coraggio consiste nel riuscire a vent’anni ad andare al di là, a vedere oltre la riva della guerra, oltre il ponte dell’odio; a sentire a portata di mano “l’avvenire di un giorno più umano, più giusto, più libero e lieto”.