PENSEL
Pensel non è un romanzo storico propriamente inteso né un trattato di storiografia. È un romanzo multitemporale che riammaglia il passato remoto del periodo napoleonico, al passato prossimo degli attentati di Parigi del novembre 2015. Personaggi fittizi si intrecciano a personaggi realmente esistiti attraverso il rispetto di fatti documentati dalla Storia. Un romanzo polifonico che si esprime attraverso il pensiero, le azioni e i numerosi dialoghi di tutti i personaggi. Scelta chirurgica dell’Autore così che il lettore, mentre legge e osserva da spettatore le vicende, non possa giudicare quello che accade, ma possa imparare che ogni storia la si deve guardare da ogni punto di vista, esistendo diverse forme di verità possibile. Il continuo gioco tra presente e passato narrativo rende il romanzo un gioco combinatorio capace di far incontrare le storie private con le vicende collettive di un popolo, ricostruendo una storia comune che pone grandi e pesanti domande.
RITRATTO DI FANCIULLA
Torino, 27 aprile 1945. Un convoglio militare tedesco riesce a sfuggire alle formazioni della Resistenza che hanno appena liberato la città e si dirige con un prezioso carico verso la costa ligure, seminando morte e distruzione al suo passaggio. Sulle sue tracce un drappello di giovani partigiani che, pur non riuscendo a bloccarne la fuga, recupera in modo fortunoso una valigia dal contenuto sbalorditivo. Londra, 2006. Sarah Cosworth, nipote di un giornalista ed ex agente delle Special Operations britanniche, rinviene fra gli averi del nonno alcuni documenti provenienti da ambienti nazisti insediati in Sudamerica e un antico disegno a sanguigna di strepitosa bellezza, forse il ritratto di una giovane Isabella d’Este. Kardamyli, Novembre 2006. Patrick Fermor, anziano scrittore inglese molto legato alla famiglia di Sarah, chiede al suo vicino e amico David Faure di incontrare la donna per aiutarla a chiarire il contenuto delle lettere e l’origine del ritratto. Le attività investigative attirano tuttavia l’attenzione di antichi nemici e mettono a rischio la vita della famiglia di David, il quale decide di recarsi in Argentina per chiudere vecchi e nuovi conti, inclusi quelli lasciati in sospeso dal padre partigiano.
IL DIRITTO DI SCEGLIERE
Un romanzo nato per dare voce ad una giovane donna, un granello aggiunto al processo di liberazione femminile da ataviche consuetudini. Il viaggio di Lucrezia non rappresenta soltanto la traversata Italia-Argentina, ma è lo spaccato di un periodo, quello successivo al secondo conflitto mondiale, connotato da grave crisi che tocca la gente umile. Una microstoria che fa da collante con la grande Storia. La sua vicenda infatti si intreccia con quella di tanti migranti, suoi occasionali compagni di viaggio, le cui storie non vanno dimenticate.
LA DISTANZA DEL DUBBIO
Giulio Valentini, manager affermato a capo del personale di una multinazionale dell’elettronica, vive una vita tranquilla a Bari, sua città natale. Un giorno come tanti, riceve una telefonata inaspettata da Francesco Labellarte, suo vecchio amico ai tempi del liceo, che non vede da più di trent’anni. Francesco, misteriosamente partito dopo il primo esame all’università, chiede a Giulio di incontrarsi, poco prima della mezzanotte, in una piazza nel centro della città. Uno sconosciuto li avrebbe visti insieme sul luogo del delitto in un giorno di novembre di trent’anni prima quando, nel corso dei disordini studenteschi degli anni settanta, venne ucciso lo studente Domenico Lioce. Del delitto veniva incriminato il noto militante Giuseppe Diana, il quale si era però sempre dichiarato innocente. Uniti dalla necessità di far luce sulla vicenda, Giulio e Francesco ripercorrono luoghi ed esperienze del loro passato comune, riscoprendo così la profonda complicità che li lega. Le indagini, condotte insieme al vecchio amico, portano Giulio a scoperchiare il passato come un vaso di Pandora che sconvolge la comoda routine scandita da responsabilità familiari, lavoro, passioni. L’universo ordinato di Giulio si sgretola pian piano e, con esso, le certezze che finora l’hanno accompagnato.
CON LE CHIAVI IN TASCA
Bari,1495 David de Ysellos cresce in strada, gioca ai piedi della cattedrale o nella piazza del mercato, sfida a sassate squadre di coetanei, corteggia le ragazze, conosce il suo primo amore. Con tratto leggero e lievi accenti umoristici, l'autore ci fa seguire le vicende di vita di David, intraprendente e ribelle, portandoci gradatamente a condividere con empatia i suoi sentimenti. Ma David capirà presto di essere diverso dai suoi amici di Bari. Il tundo rosso che deve apporre sui vestiti sancisce la sua appartenenza alla comunità ebraica ai cui rigidi precetti egli non si è mai completamente adeguato. Dovrà lottare per una propria identità in un periodo storico costellato di editti sempre più penalizzanti per le comunità giudaiche. Per conquistare autonomia nelle sue scelta di vita, David dovrà affrontare da un lato il Rabbino, simbolo di una comunità arrovellata dal bisogno di auto-conservazione, e dall'altro la progressiva marginalizzazione operata dai dominatori spagnoli. Con questo romanzo, l'autore ricostruisce la vita nella Giudecca di Bari, una Giudecca di cui non vi è più traccia. È scomparsa fra i vicoli di Bari vecchia.
RACCONTI A FOGLI SPARSI O CUENTOS DE CORDEL
Chi come l’autrice– e non sono in pochi – sono arrivati “emigranti” in paesi ospitali dove è sbocciata l’adolescenza e la prima gioventù, sentire che sono un tutt’uno la lingua acquisita e la lingua della culla è del tutto naturale e spontaneo. Seppur sono due sistemi linguistici che la grammatica vuole distinti e regolamentati, italiano e spagnolo sono, per l’autrice, nel suo campo affettivo e culturale, uno solo.
SE TUTTO ANDRÀ BENE
Bari, aprile 2020: durante il lockdown per il coronavirus la quarantena sgretola certezze, matrimoni e convivenze accendendo passioni sui social o in coda al supermercato. Single da una vita, Sandro riscopre una sua passione datata, la scrittura, che lo porta a intrecciare la propria vita con quella di due coppie entrate in crisi in quell’anno funesto. Storie parallele che si sfiorano e intersecano nel triennio successivo, durante il quale Sandro ha a che fare con la misteriosa uccisione del ricercatore cinese Ching Biu e con ‘Lab-23’, il nuovo virus che rischia di scatenare un’altra terribile pandemia. Realtà, fantasia e profezie si incrociano ai tempi del Covid in una storia di amori e dolori, ispirata a un fatto tragico e misterioso realmente accaduto all'inizio della pandemia.
I RACCONTI DI NATALE
Il Tempo di Natale come tempo ritrovato, quello dedicato, quello dell’abbraccio, della fretta sostituita dalla riflessione e dalla dolcezza. Quindici storie, i cui protagonisti sono immersi nella vita quotidiana segnata dalle luci e dalle ombre di sempre, di tutti, intrecciando un tessuto che, giorno dopo giorno, prepara gli avvenimenti successivi. L’immagine di questo cammino è colta in un periodo particolare, Il Natale, quasi un crocevia, un passaggio obbligato che attende ciascuno dei personaggi lungo la strada dell’esistenza: è proprio in quel momento che la penna dell’autrice si fa lente d’ingrandimento e bulino, facendo balzare alla luce le vicende di ognuno, le trame unite o spezzate, i fili che si ricompongono. Così, il Natale delle luci, dei colori, quello in cui sensibilità e commozione sono accarezzati dall’atmosfera e dal suono dei canti e degli auguri, lascia affiorare il Natale che conta davvero, quello in cui si pareggiano alcuni conti, si comprendono verità fondamentali, si supera la cortina delle scintille effimere e si va a fondo, nel calore morbido e sicuro di quei valori, sentimenti e affetti che sono le ragioni fondamentali dell’esistenza.
APRI GLI OCCHI
I mostri, presagivo già da allora, non nascono da soli. Hanno bisogno sempre di complicità. Dietro ogni violenza, intuivo già da allora, c’è una narrazione. L’immagine della violenza improvvisa, dell’orco, è un ripiego salvifico per tutti. È un patetico tentativo di mettersi l’anima in pace. I mostri, la maggior parte dei mostri, hanno una storia, invece. Sono alimentati, e assecondati, e perdonati fin da piccoli. Hanno madri accondiscendenti e padri poco attenti. Hanno sorelle silenziose e fratelli complici. Hanno maestri incapaci e falsi eroi da emulare. Hanno un’intera famiglia che li protegge, pur non rendendosene conto. Hanno un’intera società che li giustifica, pur non sapendolo. Un libro che denuncia la violenza sulle donne, il bullismo e le differenze di genere. Gli anni Settanta furono caratterizzati da una violenza inaudita, ma innescarono anche una serie di stravolgimenti epocali. Sconvolsero le nostre anime, strappandocele dalla schiena. Smossero le acque come fa una mareggiata impetuosa. Furono il soffio di un vento che spazza le foglie morte cadute sulla strada. Niente sarebbe mai stato più come prima.
PECCATORI SCONFITTI E PER DI PIÙ INSOLENTI
In una veloce carrellata di cinquanta istantanee fotografiche si mostrano, in tutta la loro humanitas, gli eroi sfrontati, disobbedienti, ma soprattutto viene data voce agli uomini e alle donne che nei racconti stereotipati della tradizione, una voce non l'hanno mai avuta. E sono soprattutto le donne a ribellarsi, come Penelope, che è stufa di aspettare; Antigone, che disobbedisce al re per dare degna sepoltura al fratello; Circe, che si fa beffe di Ulisse. Figure di perdenti, certo, ma perdenti a testa alta. Personaggi che si sono scrollati finalmente di dosso ruoli che non sentono per niente propri e si propongono nella loro eroica attualità.
QUALCOSA DA DIRE… sull’amore e non solo
Le protagoniste del libro mettono in campo dubbi, domande, riflessioni sul potere costitui- to che sfidano per costituirsi come soggetti do- tati di pensiero e di forte volontà. Volgendo lo sguardo su se stesse e sul mondo dialogano con l’Altro mettendo a nudo ambivalenze, contrad- dizioni e frustrazioni. Ogni voce fa da eco alle altre, e tutte insieme creano una musica mute- vole come mutevoli sono gli umori delle donne. Per superare le passioni tristi cercano una via d’uscita seguendo la legge del desiderio che è flusso di energia inarrestabile. Il desiderio di li- bertà è gioia, anche se la gioia senza macchia e senza limiti porta spesso all’autodistruzione.
IL BUIO NELL’OSCURITÀ
Anni '60, in un sud di matriarcato antico e di ottusa supremazia maschile. Vittorio è un bambino fragile e taciturno, costantemente vegliato dalla sorellina Chiara di due anni più piccola. Il padre, funzionario delle poste, è un uomo del tutto privo di slanci affettivi verso i figli e verso la giovane moglie, che sottopone a continue violenze psicologiche e anche fisiche. Un mondo freddo e anaffettivo accoglie i due ragazzi fino alla ribellione materna che sovverte gli equilibri familiari e mina la stabilità psichica di Vittorio. La vita adulta dei due fratelli sarà divisa e ricongiunta, ma sarà sempre una dolorosa ricerca della felicità, e quando questa sembrerà prossima e anche possibile, gli eventi ancora una volta giocheranno a dadi con le loro esistenze. Un romanzo struggente, una lente puntata sulle conseguenze devastanti della mancanza di amore all’interno delle famiglie.